lunedì 9 ottobre 2017

La sacralità del keiko: se non ti alleni tu, nessuno lo può fare al tuo posto

Post per tutti coloro che si approcciano all'Aikido per la prima volta o che non lo fanno comunque da molto tempo.

L'allenamento, nelle arti marziali giapponesi, si chiama "keiko": questa parola è formata da due kanji (ideogrammi):

"kei", deriva del verbo "kangaeru" [考える], che significa "pensare", "riflettere in merito a";

"ko", è un'altra lettura di "furu" [ふる], che significa "antico", "passato", "precedente".

"Keiko", quindi significa più o meno qualcosa come "prendere in considerazione ciò che è successo in precedenza".

Quando andate a lezione e vi allentate, state facendo "keiko", perché usate la vostra esperienza per migliorare quella futura - o meglio - usate l'esperienza che avete appena fatto, per migliorare quella che farete.

In questo c'è il concetto, sempre nipponico di "kaizen", ovvero di "miglioramento continuo" (che potrete andarvi ad approfondire QUI), ma non vogliamo oggi mettere troppa carne al fuoco...

È ora importante capire che senza allenamento, non può esserci apprendimento, né miglioria nella disciplina: in poche parole "NO KEIKO, NO Aikido-PARTY"!

Nella società nostrana sembra piuttosto strano dedicarsi a qualcosa di constante e con un impegno duraturo: siamo fragili, discontinui, vogliamo tutto, subito e senza troppo impegno.

Fortuna che in Aikido non funzioni proprio così... e diciamo "fortuna" perché questa è una delle cose che ci può salvare dal nostro qualunquismo.

Ecco un breve campionario delle 10 scuse più comuni per non andare ad allenarsi, con relative "soluzioni giapponesi" al problema:

Problema 1 - "non posso sempre venire a lezione perché esco tardi dal lavoro";
Soluzione 1 - "cambia lavoro!"

Corollario al Problema 1, dopo che viene presentata la Soluzione 1 - "ma sei matto, con la penuria di lavoro che c'è? Ti sembra facile?"
Soluzione 1bis - "non mi sembra facile, mi sembra possibile: ci hai provato, prima di dire che non si riesce?".;

Problema 2 - "non riesco sempre a venire a lezione perché faccio i turni";
Soluzione 2, vedi Soluzione 1

Problema 3 - "non riesco a garantire frequenza costante perché il/la mia partner non vuole";
Soluzione 3 - "divorzia o torna single: meglio soli che male accompagnati!";

Corollario al Problema 3 - "lui/lei non capisce quanto è sarebbe importante per me venire ad allenarmi";
Soluzione 3bis - "se ti ama, non pretendere che capisca, ma che rispetti le tue scelte"; "se non le rispetta, stai capendo quanto poco in realtà tiene a te"... vai a Soluzione 3

Problema 4"non posso sempre venire a lezione perché di sera desidero stare coi miei figli, non li vedo per tutto il giorno...";
Soluzione 4 - "se va bene, hai 2 sere di corso alla settimana, il che significa che 5 sere su 7 puoi stare con i tuoi figli e quelle 2 che non ci stai, stai lavorando su di te per diventare un padre/una madre migliore, basta scuse!!!";


Problema 5 - "faccio fatica, dopo una giornata di lavoro, ad uscire di casa nuovamente, dopo che ci sono rientrato per perdere la borsa dell'Aikido";
Soluzione 5 - "portatela nel bagagliaio e vai diritto dal lavoro al Dojo; se hai qualche ora buca, fermati in una piazzola di sosta, e fai i suburi di ken e jo come se non ci fosse un domani!"

Problema 6 - "talvolta esco dal keiko frustrato e deluso, mi sembra di non fare mai passi avanti... mi demoralizzo e mi viene voglia di mollare";
Soluzione 6 - "questo accade quando stai crescendo, smettila di giudicare tutto ciò che ti accade e di cercare risultati... solo un'insicuro si comporta così, vuoi essere un insicuro/a?";

Problema 7 - "a lezione mi sembra di riuscire meno di altri, mi sento sempre indietro";
Soluzione 7 - "cosa te ne frega, tu devi essere meglio di te stesso rispetto a ieri, non meglio/peggio di qualcun altro oggi; se ti senti indietro colma il gap con un'ulteriore impegno, non demoralizzandoti!";

Problema 8 - "mi sento perso/a, mi sembra di non arrivare mai da nessuna parte...";
Soluzione 8 - "bravo/a... non si arriva mai infatti da nessuna parte, quindi impara a gustarti il viaggio, che è quello che conta!";

Problema 9 - "l'Aikido mi piace, ma nella vita sono caratterialmente sempre stato incostante nelle attività intraprese... quindi non credo che porta andare diversamente in questo contesto";
Soluzione 9 - "ottimo, allora l'incostanza già la conosci bene... ora avrai l'importante opportunità di imparare anche qualcosa sul suo opposto!";

Problema 10 - "non riesco ad applicare i principi dell'Aikido nella mia vita quotidiana... non so se ce la farò";
Soluzione 10 - "hai prima reso l'Aikido parte della tua quotidianità? Manco io so se ce la farai... ma ora lo capiremo entrambi".

Abbiamo forse tratteggiato fumettisticamente le situazioni più comuni che accadono, ma non siamo tanto distanti dalla realtà: le risposte sono volutamente irriverenti e provocatorie, perché servono a destare chi si pone i problemi dal suo torpore, che potremmo in ogni caso ricondurre ad enuncia parola... "SCUSA".

L'allenamento è vita: il solo rimanere fermi fa retrocedere, come accadrebbe remando contro corrente.

Un keiko saltato NON si recupererà MAI, inutile raccontarci balle: quel tempo dedicato a noi ed al nostro studio e miglioramento NON tornerà indietro, al massimo potremmo non farcene scappare altro.

Chiudiamo con un proverbio africano che sarà bene rammentare, a proposito di impegni presi nei confronti di noi stessi:

"Se una cosa la vuoi, la strada la trovi;
quando una cosa non la vuoi, una scusa la trovi"







1 commento:

Anonimo ha detto...

la risposta al problema 5 purtroppo non funziona
se mi fermo in una piazzola a fare i suburi di ken come se non ci fosse un domani chiamano la polizia e ad aikido non ci arrivo lo stesso :)))